lunedì 13 gennaio 2020

#33- LA SINTESI FINALE


Punto di partenza di questo blog è stato il quartiere Nicastro della città di Lamezia terme, un luogo simbolo delle antiche tradizioni calabresi. Sono state analizzate le origini storiche del quartiere e del suo nome inoltre è stata proposta la citazione di un libro dell’ottocento che ne riporta l’esatta collocazione geografica. Sono stati analizzati anche gli aspetti artistici e culturali del luogo attraverso un’opera cinematografica, dei libri (step #5, #3) e le prime pagine di alcuni giornali di fine ‘800. Per quanto riguarda le cose caratterizzanti Nicastro ho scelto la Bibicaffè: una particolare bibita al caffè (bevanda molto diffusa in Calabria) in quanto prodotto di una storica fabbrica nicastrese; e il costume da pacchiana, un tempo indossato dalle abitanti del luogo. Il blog si è successivamente incentrato proprio su quest’ultimo e si è indirizzato sul delineare la cosa in tutti i suoi aspetti e i vari ambiti in cui la stessa può essere proiettata. Attraverso la tassonomia, l’anatomia e i materiali della cosa si è analizzata la stessa come oggetto nella sua struttura e nella sua evoluzione, è stato inoltre ipotizzato un ipotetico sviluppo futuristico del costume da pacchiana nello step #15. Nei post "#14 la cosa come simbolo", "#10 proverbio", "#9 i nomi della cosa" si è invece discussa la correlazione tra il costume da pacchiana nel suo significato storico e l’aggettivo a cui esso ha dato origine (“pacchiano” appunto). Con la mappa concettuale e la nuvola dei nomi è stata poi meglio orientata la ricerca intorno alla cosa. Essa è stata anche ricercata in vari ambiti artistici e non, ad esempio attraverso lo step #24 è stato messo in evidenza come il costume da pacchiana fosse effettivamente parte integrante della vita contadina fino a circa 60/70 anni fa. Altri ambiti della ricerca sono stati la pittura, l’arte culinaria, la musica, la letteratura e il mondo dei fumetti e attraverso una ricerca di carattere filatelico la cosa è stata ritrovata anche nel mondo dei francobolli. Per quanto riguarda la scienza la tecnica e i brevetti della cosa è stata presa in esame la tessitura e gli strumenti ad essa legati in quanto strettamente connessi al costume da pacchiana e alla sua realizzazione pratica. Attraverso l’ABC della cosa e la numerologia sono stati inoltre evidenziati aspetti curiosi della cosa. Particolarmente interessante è inoltre la descrizione del museo dedicato al costume da pacchiana, un vero gioiello nascosto tra le montagne dell’entroterra calabrese. Infine, è stato anche ipotizzato un testimonial che potesse incarnare perfettamente l’essenza della cosa.

mappa concettuale dell'intero blog


martedì 31 dicembre 2019

#32-LE AZIONI DELLA COSA/CON LA COSA

Il costume da pacchiana come già ampiamente illustrato nel blog è oggi in disuso ed utilizzato solamente durante eventi folkloristici. Per questo motivo ho inserito queste tre azioni:
1) vestirsi;
2) ballare: oggi infatti viene indossato per ballare le tradizionali tarantelle;
3) cucinare: esattamente come per il ballo il costume da pacchiana è molto utilizzato nelle sagre in cui è associato alla preparazione di alcuni piatti tipici (es."grispelle"), per cui simbolicamente a prepare questi cibi sono delle anziane signore con indosso questi costumi. 



Costume da pacchiana- vestirsi, ballare, cucinare

#31- L'ABC della cosa


·    A come “Amaro Lucano”, questa famosa bevanda alcolica ha infatti raffigurata una pacchiana sulla sua etichetta

·    come Borbone, il costume da pacchiana nasce come simbolo della donna contadina in contrapposizione alla nobildonna di Napoli sotto il regno dei Borbone appunto.
·    C come campagna, il costume da pacchiana veniva infatti indossato dalle contadine
·    D come dote, il costume da pacchiana faceva infatti parte della dote che veniva data alla giovane sposa, al pari di stoviglie arredamenti e utensili per la casa.
·    come etnologia, il costume da pacchiana è infatti esposto nel museo delle arti e tradizioni popolari a Roma, in una collezione creata grazie al lavoro dell'etnologo Lamberto Loria
·    F come folklore, il costume da pacchiana è infatti legato al folklore calabrese
·    G come gonna, il costume da pacchiana è infatti caratterizzato da un’importante gonna. La particolarità di quest’ultima è che è simbolo delle varie aree geografiche calabresi ( era diversa per ogni zona) ma anche della cultura della donna che la indossava infatti le donne Arbëreshë erano solite indossare gonne di colore blu come simbolo delle loro origini.
·    I come "iannacche", il costume da pacchiana era infatti corredato da questo particolare genere di gioielli.
·    L come “Lenci”, la famosa azienda ha infatti prodotto una particolare bambola con indosso il costume da pacchiana.


·    M come magia, la pacchiana nella tradizione calabrese è infatti legata al mondo della magia perché in grado di compiere particolari rituali definiti in dialetto “magarie”
·    N come “Nicastro”, il costume da pacchiana è infatti indissolubilmente legato a Nicastro il luogo da cui ha preso origine questo blog. 
·    O come ornamenti, il costume da pacchiana era infatti arricchito da gioielli e ornamenti vari, lo scopo della contadina che lo indossava era infatti quello di ostentare la propria ricchezza
·    P come pastore, il costume da pacchiana era infatti indossato dalla contadina a cui tipicamente si affianca la figura del pastore, il quale a sua volta indossava indumenti tipici.

·    come quotidiano, il costume da pacchiana fu pubblicato in copertina del famoso quotidiano "Corriere Nazionale" quando nel 1935 la allora principessa Maria di Piemonte lo indossò in occasione di un evento di beneficenza




·    R come rituale, il costume da pacchiana era infatti indossato per la prima volta dalla ragazza secondo una precisa cerimonia. Vedi post i numeri della cosa
·    S come sarta, il costume da pacchiana era infatti realizzato dalle contadine stesse che erano inoltre abili sarte. Per il legame tra la pacchiana e la tessitura vedi post i brevetti della cosa
·    T come tarantella, il costume da pacchiana viene infatti indossato ancora oggi durante le feste e le sagre in cui si ballano appunto le tarantelle

·    come “usi e costumi” , come scrive l' enciclopedia Treccani: "con questa duplice designazione erano indicate, nelle vecchie opere divulgative di etnografia o di geografia, le manifestazioni della vita pubblica e privata dei varî popoli della terra ";  il costume da pacchiana rappresenta perfettamente la vita pubblica e privata del popolo calabrese del secolo scorso.
·    come velo, il costume da pacchiana nicastrese è infatti caratterizzato dall'assenza del velo eccetto per recarsi in chiesa o in caso di lutto. All'epoca questo particolare era considerato segno di sfrontatezza.
·    Z come “Zerbi” , il costume da pacchiana è infatti protagonista di questo libro illustrato "costumi popolari di calabria nella raccolta Zerbi":

lunedì 30 dicembre 2019

#30 -LA SCIENZA E LA TECNICA DELLA COSA

Essendo l'oggetto di questo blog un costume tipico, per quanto riguarda la sua presenza nel mondo della scienza e della tecnica dobbiamo sicuramente indirizzare la nostra ricerca al mondo della tessitura e della filatura. Erano infatti fondamentali i colori e i tipi di tessuto utilizzati perchè essi diventavano dei veri e propri simboli attraverso cui la pacchiana si esprimeva.

1) CLASSIFICAZIONE FIBRE TESSILI






2) PROPRIETA’ CHIMICO - FISICHE 


  • lunghezza: varia da fibra a fibra e ne determina la qualità, più la fibra è lunga maggiore   è  la sua qualità. 
  • finezza o spessore della fibra: più la fibra è sottile, maggiore è la sua qualità. 
  • titolo: misura il peso di una fibra in relazione alla sua lunghezza (è il peso della fibra in grammi per ogni metro di lunghezza) che ci da indicazioni sullo spessore della fibra. 
  • peso specifico e densità: le fibre in genere sono leggere,minore è il loro peso specifico,maggiore è la loro resa in termini di tessuto prodotto. 
  • lucentezza
  • igroscopicità: è la capacità delle fibre di assorbire l’umidità. Varia da fibra a fibra. 
  • permeabilità: è  la  capacità  di  una  fibra  di  essere  attraversata  dall’aria  o  dal  vapore  acqueo.
  • coibenza: cioè la capacità di isolare termicamente. 

3) DA FIBRA A TESSUTO




 4) TECNICHE DI FILATURA MODERNE E TRADIZIONALI


Gli strumenti per filare un tempo erano la rocca e il fuso. La rocca era un bastone terminante a forca su cui si disponeva la matassa di fibre. Il fuso consisteva in un pezzo di legno allungato a forma di doppio cono su cui si annodava un prima tratto di fibre leggermente attorcigliate detto stoppino. Poi si lasciava cadere il fuso imprimendogli un movimento rotatorio: la caduta trascinava con sé altre fibre torcendole e formando un tratto di filo che veniva avvolto sul fuso. 


Oggi invece la produzione del filato si avvale di diverse macchine e il processo consta di numerose fasi.




sabato 14 dicembre 2019

#29-I NUMERI DELLA COSA

Tra i numeri che possiamo associare al costume da pacchiana (nello specifico quello nicastrese) troviamo:
15
15 erano infatti gli anni a cui veniva indossato per la prima volta il costume segnando il passaggio dall'adolescenza alla giovinezza.
13
Il 13 Giugno (festa patronale di Nicastro in onore di S Antonio) era infatti il giorno in cui l'abito veniva indossato per la prima volta.
7
7 erano infatti i pezzi principali che costituivano il costrume ("post #MATERIALI")

Sito da cui ho reperito le informazioni riguardo ai numeri 15 e 13 http://www.lameziastorica.it/artimestieri.html


#28-IL PROTAGONISTA DELLA COSA

Essendo la "cosa" un costume tradizionale da donna, immagino come sua protagonista una donna legata alla cultura calabrese. Credo dunque che una possibile testimonial potrebbe essere Elisabetta Gregoraci, nata a Soverato nel 1980, ha infatti già preso parte ad una campagna pubblicitaria per incentivare il turismo nella sua regione d'origine, visionabile al seguente link
Potrebbe dunque proporre un nuovo spot indossando il costume tipico calabrese, quello da pacchiana appunto, diventando quindi una perfetta "protagonista della cosa".



Elisabetta Gegoraci durante le riprese per lo spot a favore del turismo in calabria

venerdì 6 dicembre 2019

#27-IL MUSEO DELLA COSA

Un museo incentrato sul costume da pacchiana dovrebbe ricollegare, attraverso l'esposizione degli abiti indossati in varie epoche e varie regioni della calabria, l'evoluzione del costume all'evoluzione socio-culturale in atto in quegli anni. Per ottenere questo risultato sarebbe sicuramente utile un' esposizione distribuita su più sale in cui gli abiti esposti si susseguono in ordine cronologico, in modo da dare l'impressione al visitatore di seguire fisicamente l'evoluzione del costume stesso, ed inoltre di contestualizzare ogni sala con gli avvenimenti storici riguardanti quel dato periodo.

Un esempio di museo riguardante il costume da pacchiana è il "museo del costume regionale" situato a Tiriolo (CZ) di cui allego alcune foto.



Qui possiamo inoltre notare che nell'esposizione è presente un telaio utilizzato per realizzare al tempo i costumi. Come riportato nel precedente post "#I BREVETTI DELLA COSA" l'arte della tessitura è infatti indissolubilmente legata al costume da pacchiana.