sabato 12 ottobre 2019

#2-COSE "La pacchiana"




Storico e tipico abito della piana lametina, dove si è differenziato per la presenza di un elemento in più:la coda. L’abito è ricco di dettagli e particolari negli accessori e finiture, di cui le prime tracce documentali si possono trovare nel XVII secolo. Elementi caratteristici e inconfondibili risultano essere la lunga, decorata e colorata gonna, un busto arabescato in velluto di color nero e maniche bianche ampie, spesso a trequarti.
Veniva fatto indossare, e realizzare, alle ragazze al raggiungimento del 15esimo o 16esimo anno di età: simbolo di passaggio dall'adolescenza "all'età da marito". Corredato dal regalo, da parte della madre, di preziosi e alcuni gioielli come boccule, iannacche e berlocchi.



Ma cosa vuol dire il termine "Pacchiana"? Secondo molti autorevoli glottologi e linguisti il termine discenderebbe dal greco e individuerebbe una giovane contadina calabrese formosa e, per l'appunto, con indosso questo caratteristico e quotidiano, all'epoca, abito da donna.



La coda della pacchiana lametina: cos'è? La coda, 'a cuda, fadiglia o gunnella’ in dialetto, è un'imponente (raggiunge dimensioni notevoli, si impiegano più di 10 metri di stoffa) e raffinata gonna a pieghe blu o verde, nera in caso di lutto. Sul davanti "normale", sul retro, sul girovita, annodata secondo un preciso rituale e in modo tale da formare, per l'appunto, la sofisticata coda posteriore. Si teneva sempre annodata e veniva sciolta solo durante le processioni e i funerali, quando si entrava in chiesa o comunque in compagnia di altre donne.


Curiosità sulla Pacchiana. Alla pacchiana, oltre alle tipiche cartoline e alle stampe, è stato anche dedicato un apposito francobollo, di una certa rarità, nel 2011.

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